La sua visione sulla politica italiana senza risparmiare frecciate e pareri anche forti su Giorgia Meloni e non solo. Parla Carlo Rossella.
Intervista a Il Fatto Quotidiano per Carlo Rossella, noto giornalista e famoso per il suo ruolo passato da direttore del Tg1. L’uomo ha dato la sua visione sui recenti fatti di attualità soffermandosi in modo particolare sulla Premier Giorgia Meloni e il suo operato. Non solo. Rossella ha commentato la sua collaborazione con Berlusconi e anche quale sia, ora, il suo gradimento politico.
Carlo Rossella, il commento su Giorgia Meloni
Il giornalista Carlo Rossella, figura di spicco nel panorama mediatico italiano, ha espresso apertamente il suo dissenso nei confronti della nuova destra, manifestando particolare preoccupazione riguardo alla premier Giorgia Meloni. Rossella, noto per essere stato direttore del Tg1 e de La Stampa, prima di unirsi al gruppo di Silvio Berlusconi e al Tg5, ha spiegato di dissociarsi dalle posizioni della Meloni, etichettandola come una figura pericolosa e associandola alle stimmate fasciste.
Il giornalista ha fatto l’uso della parola “ducia” utilizzando un termine, per sua stessa ammissione, usato in passato da Giuliano Ferrara. “È una ducia, copyright di Giuliano Ferrara. Ha le stimmate fasciste impresse nella carne, ha l’eloquio e il portamento e anche la cultura che ne fanno la rappresentante perfetta della destra che io aborro. Pericolo mortale”, le sue parole.
Da Berlusconi a Elly Schlein
Il giornalista si è poi concentrato sulla sua collaborazione, ai tempi del Tg5, con Silvio Berlusconi. Rossella lo valuta ora in maniera negativa, definendolo un “rivoluzionario senza rivoluzione” e un “ideologo senza ideologia”. La sua critica sembra concentrarsi sulla mancanza di un vero cambiamento portato avanti dal compianto Cavaliere e sulla percezione di un pragmatismo centrato solo sugli interessi personali.
Si passa poi anche al presente. Rossella ha dichiarato il suo supporto per Elly Schlein, esprimendo apprezzamento per la sua capacità e cultura, ma anche per la sua distanza da un mondo che lui stesso ha definito “untuoso”. “È ficcante, puntuale, e ha un modo autentico di illustrare il mondo nuovo”, le parole verso la leader dem.